Drag Her, il videogame dove le protagoniste sono Drag Queen

Ecco un gioco che non si vede tutti i giorni e che potrebbe attirare la nostra curiosità meglio di qualunque altro titolo recente. Il motivo? le protagoniste sono delle Drag Queen, e dubitiamo fortemente che ci siano altri titoli simili a questo.

Drag Her, il videogame dove le protagoniste sono Drag Queen
Logo del gioco di cui parleremo tra poco, ossia Drag Her – MeteoWeek.com

Molti giochi tendono ad impersonificare sia uomini che donne, dunque c’è molta varietà da questo punto di vista anche perché si pensa di variare il più possibile sia con le scelte del personaggi che con i contenuti che devono essere proposti.

Ma avete mai pensato alla possibilità di introdurre le Drag Queen direttamente in un gioco? Degli sviluppatori hanno voluto provarci, ed ecco che hanno creato un prodotto del genere basandosi interamente su questa tipologia di donne: Drag Her.

La scelta di creare un titolo come questo

Drag Her, il videogame dove le protagoniste sono Drag Queen
Scena di lotta del gioco – MeteoWeek.com

La casa di sviluppo è la Fightning Chance Games, composta, più che altro, da rappresentanti della comunità LGBTQ+, donne e persone di colore. Ma oltre a presentarsi come un gioco di combattimento in 2D, che cosa ha da offrire a chiunque abbia intenzione di giocarci?

Jessica Antenorcruz, la designer narrativa di Fightning Chance Games, ha sviluppato il titolo prendendo ispirazione da alcuni personaggi drag doppiati da artisti reali. Lo scopo? Prendersi a calci e pugni in perfetto stile “Street Fighter“, quindi hanno preso sul serio la questione possiamo dire.

Commenta la situazione, in merito al discorso che abbiamo appena fatto, in questo modo: I giochi di combattimento sono così famosi per queste versioni iperfemminizzate delle donne o per le versioni iper-maschili degli uomini, quindi gioca con il genere in modi a cui non avevate davvero pensato”.

Seppur sia un contenuto che si allontani dalla cultura queen, c’è da dire che siano riusciti a realizzare un prodotto molto interessante e che può avere diversi riscontri positivi. Infatti Josie Devora, l’Art Director del gioco, ha voluto spiegare come mai pensa che sia un ottimo titolo per tutti noi: È come trascinare qualcuno nel fango, ma poi sono anche travestiti, quindi vende il concetto ma vi consente anche educatamente di picchiare a sangue i vostri amici”.

Ma non fatevi ingannare dal fatto che sia in 2D: ogni elemento pare che sia curato alla perfezione, segno del fatto che abbiano lavorato molto al progetto. Un esempio può essere la barra di salute, che ha l’aspetto di un lungo rossetto di colore rosa, oppure le super mosse delle Drag Queen che lasciano dietro di sè una scia arcobaleno. Ma è chiaro che ci sia molto altro da scoprire, ecco perché vale la pena provarlo.

E oltre ad avere il preciso scopo di avvicinare le persone al mondo delle Drag Queen che a quello LGBTQ+, sembra che ci sia altro da poter comprendere. Lo possiamo capire da un’altra dichiarazione, ovvero la seguente: “Questa è una comunità di persone che hanno subito abusi per anni e anni e sono state traumatizzate, quindi volevamo creare un gioco che fosse un po’ innocuo, nel senso che avresti picchiato qualcuno, ma è tutto un gioco, giusto?”.

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